Non oso dire la gioia

Una donna che vuole a ogni costo diventare madre.

Un uomo che anela al padre sconosciuto.

Un intreccio di invidie e di passioni in un romanzo in cui l’assenza o l’eccesso dell’amore cambiano le vite.

TRAMA

Nella vita di Clara le strade hanno nomi mutevoli, quelli dei pensieri che le attraversano la mente mentre il corpo le percorre. Si perde nella geografia della città così come nel passato da cui è fuggita da ragazza. Sposata a un uomo che non ama, insegue invano una maternità che dia senso al matrimonio e, insieme, alla sua vita. Ma quando ogni speranza sembra persa, Clara si ritrova a compiere un gesto atroce, inaspettato, e nello stesso drammatico istante a realizzare il proprio sogno.

Marcel e Jean sono migliori amici. Jean vive l’amicizia con Marcel come una compensazione alla felicità mancata, sempre rimandata nell’infanzia e nell’adolescenza. Marcel, invece, non ha mai conosciuto il padre ed è una voragine quel vuoto. Soggiogato dall’amore soffocante della madre e dalla possessività dell’amico, conduce un’esistenza piatta, insignificante, indegna del suo valore.

Poi, però, un giorno per Marcel arriva la gioia, una gioia che quasi non si osa dire ad alta voce. È Momoko, una donna giapponese, anche lei con un segreto doloroso che ha segnato la sua storia personale, eppure determinata a fare della propria vita la loro , rovesciando l’Oriente nell’Occidente di Marcel e insegnandogli un diverso modo d’essere e di amare.

Tuttavia la gioia è complicata da gestire, soprattutto quella altrui, e quando appartiene solo a due persone, essa sa scatenare sentimenti d’odio e di vendetta in chi sta loro accanto…

«Lei vede castelli verticali. Sono le cime dei grattacieli di Shinjuku. Paiono fiammelle a quest’ora della sera. Sono loro che avvistano per prime sopraggiungere la notte.»

«Senza saperlo si trovano a pensare la stessa cosa, ovvero che famiglia è forse allora la mancanza di confini, il non essere più in grado di stabilire con chiarezza l’inizio e la fine delle cose in una casa.
Tutto piomba nel caos, nell’eliminazione sistematica della reciproca distanza, di quella sola cosa che sa separare e nella stessa misura avvicinare le persone.»

«È un cielo che cade. Pare Tōkyō nel cobalto, nell’azzurro senza macchie all’orizzonte. Momoko scosta le persiane, si fa risucchiare dal paesaggio. Ogni città ha il suo cielo e quello di Tōkyō talvolta le manca. Soprattutto l’aria rarefatta di certe lunghe notti, quel senso del tempo che si disfaceva di izakaya in izakaya, quando le ore erano piccine e lei si faceva invece grande.»

RASSEGNA STAMPA

GRAZIA
“Emozioni da Tokyo”

FATTI ITALIANI, Segnalibro
Intervista a Laura Imai Messina: Certi libri non smettono di parlarti mai

IL GIORNALE, Felice Modica
Per capire Occidente e Oriente serve Cioran

TUStyle, Carlotta Vissani
Il dolore, che gioia!

NEW YORK TRANSATLANTIC, Simone Somekh
Interview: An Italian novelist finds her home in Tokyo

CORRIERE DELLA SERA, FUTURA
“In Giappone ho imparato a leggere l’aria”

GAZZETTA DEL SUD, Francesco Musolino
Siamo tutti, più o meno portatori sani di dolore

GIOIA
L’importante è fare presto

IL PICCOLO
“Non oso dire la gioia”, Laura Imai Messina tra Italia e Giappone

IL LIBRAIO
“In Giappone? Vedo meno ansia di felicità…”

RADIO STREET Messina – Il Brunch di Alessandra Mammoliti
Non oso dire la gioia – il nuovo romanzo di Laura Imai Messina