Un vero viaggio di scoperta è…
“Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi.” (Marcel Proust)
Ho ritrovato per caso questa frase annotata sul segnalibro di un libro letto quando ancora abitavo a Roma e in un tempo in cui del Giappone non avrei saputo dire nulla.
Rileggo questo aforisma e mi chiedo, a distanza di così tanti anni, cosa faccia degli occhi, “nuovi occhi”?
E credo che quel “quid” sia la conoscenza, la curiosità, la mancanza di pregiudizi.
Occhi pronti a guardare senza giudicare. A cercare di capire. Magari a non capire. Ma, continuando, sempre e comunque, a non giudicare.
Un tempo i libri che si potevano leggere erano pochi. E li si rileggeva fino ad impararli a memoria. Poi sono divenuti tanti e l’abbondanza ha diversificato la lettura (lettura “intensiva” ed “estensiva” secondo la definizione di Rolf Engelsing). Eppure la ricerca interiore, l’approfondimento di sè attraverso le pagine dei testi – pochissimi o moltissimi che fossero – era in entrambi i casi assai potente.
E così, allo stesso modo, sono certa che l’aforisma di Proust contenga in sè anche questo concetto. Che non sia necessario viaggiare in tutto il mondo per crescere, per meravigliarsi ma che basti mutare il nostro sguardo, affinare la vista ed aprirsi alla meraviglia insita nel quotidiano.
Ho scoperto relativamente di recente una trasmissione radiofonica di RAI RADIO TRE intitolata “Ad alta voce“, all’interno della quale vengono letti splendidi testi di letteratura italiana ed europea. Me li gusto in bicicletta, pedalando verso il lavoro, verso la stazione, oppure camminando per le strade gelide di Tokyo, tutta avvolta nelle mie due sciarpe. Li ascolto anche a casa, mentre lavo i piatti, pulisco, sistemo, o anche quando porto a spasso la Gigia.
Un piacere di bambina, quando mia madre mi leggeva i libri. Quando ho poi iniziato a prenderli in mano io e, infine, mi sono persa al loro interno.
Leggere, apprendere è parte di quel viaggio di scoperta. E, per i tanti ragazzi e ragazze di cui leggo forte il desiderio di vivere un giorno in Giappone, il mio consiglio è proprio questo. Quello di guardare la propria realtà con entusiasmo. Di non disprezzare nulla dell’Italia. Di non leggere solo libri sul Giappone, ma di affinare la propria sensibilità con tutto ciò che li circonda. Di non rimanere fermi su una sola cosa, ma di diversificare il proprio sguardo.
Leggere, ascoltare, cercare,imparare. Ed avere nuovi occhi.
P.S. In fotografia una strada piena di bandiere giapponesi. E’ il Capodanno che si avvicina. Il quartiere di Idabashi. Un momiji che ricorda l’autunno che è appena passato. Una madre e il suo bambino sul ponte di Idabashi e al di là la lunga salita di Kagurazaka
sono nato polemico e contestatore: che bello il programma di radio rai3…. ma perche` solo libri italiani ed europei? Vero che la prima cosa da conoscere e` cio` che ci circonda e le nostre radici, ma come si fanno ad avere nuovi occhi se si resta eurocentrici?
Foto, articolo e idee espresse sempre belli ^^
Confermi sempre le mie aspettative nel modo che hai nel raccontare e raccontarti. Il tuo punto di vista mai banale o scontato che riempie di senso quello che fai di una “leggerezza” intesa nel suo senso più profondo, cioè nel vivere le cose con un animo aperto e fresco. Cambiare nazione, cambiare lingua, usi e costumi, cambiare anche se stessi non ha poi così valore se non riusciamo mai a cambiare proprio quel modo di vedere le cose. In questo il linguaggio del cinema mi ha insegnato molto, una stessa inquadratura può essere densa di significati differenti a seconda da dove si guarda e da dove si decida di posizionare l’occhio della camera. Questo principio è essenziale nella vita. Grazie per lo spunto interessantissimo.
Grazie, Radio 3 è il mio canale preferito (la Nhk ha un’offerta culturale radiofonica simile a Radio 3 ? C’è un programma come ‘Ad alta voce’ sulla Nhk ?).
E’ vero quanto dici…io viaggio da quasi 20 anni nel mondo facendo campi di volontariato e la vera scoperta della cultura di un paese straniero avviene esclusivamente attraverso l’incontro con le persone.
Il Giappone lo scopersi 4 anni fa attraverso un progetto di 3 mesi con l’associazione SCI di cui sono attivista (Servizio Civile Internazionale – http://www.sci-italia.it) e l’esperienza fu così bella che mi sta portando a creare un gemellaggio con un comune giapponese (Kitamoto, nella prefettura di Saitama), dopo aver coinvolto la mia comunità in alcune iniziative legate alla cultura giapponese.
Io vivo a Mirabella Imbaccari (CT) e qui puoi vedere un documentario sul mio paese, di cui realizzai i sottotitoli con un amico esperto in lingua giapponese
http://www.youtube.com/watch?v=jSJI9ymmHkg (1)
http://www.youtube.com/watch?v=c-RuJLiKc8o (2)
Sarei molto lieto di conoscerti (forse dovrò recarmi in Giappone l’anno prossimo per i contatti con Kitamoto), a te e famiglia faccio i migliori auguri di un Felice 2012
Da quel poco che so di te leggendo il tuo blog credo che tu sia riuscita ad ottenere questi “nuovi occhi”. Spero di ricordare anche io ogni giorno, a prescindere dai luoghi in cui mi troverò, che bisogna guardare tutto con uno sguardo veramente libero da ogni filtro.
un post semplicemente M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O Laura!!!!!!!!!!
Sei sempre e semplicemente incredibile!!!!!!!!!:)
ed è vero, leggere, tanto, di tutto, è il sale della vita e della mente. Diceva Oscar Wilde: “Una casa senza libri è come una stalla”. Aveva ragione.
Passo velocemente per augurarti buone feste… qui dopo il Natale coi piccoli, ci stiamo preparando alla partenza per i monti!!
Augurandoti buone feste, invito te e i tuoi visitatori a votare i migliori film e attori del 2011.
FILM 2011
Non sono solita leggere i tuoi post. Anzi, non sono solita leggere post in generale quindi non è per disprezzo verso il tuo blog 🙂
Questo invece, l’ho letto con molta semplicità. Mi è piaciuto, davvero.
Cito: E, per i tanti ragazzi e ragazze di cui leggo forte il desiderio di vivere un giorno in Giappone, il mio consiglio e’ proprio questo. Quello di guardare la propria realta’ con entusiasmo. Di non disprezzare nulla dell’Italia. Di non leggere solo libri sul Giappone, ma di affinare la propria sensibilita’ con tutto cio’ che li circonda. Di non rimanere fermi su una sola cosa, ma di diversificare il proprio sguardo.
Esattamente. La penso anche io così.. Quando mi è “scoppiata” la passione per il Giappone credevo che quello fosse tutto ciò che desideravo fare.. Invece con il passare del tempo ho capito che è, appunto, una grande PASSIONE.
Non so da quando tu vivi in Giappone, ma mi è parso di leggere una nota di nostalgia per il tuo vecchio paese.
Io dovrò fare a breve una scelta importante, quella di andare a studiare fuori. E mi chiedo sempre com’è trovarsi così distanti, come te, dal proprio paese. Ma più di tutto dalla propria famiglia, le abitudini. Tutto.
Passa sul mio blog se ti va.
p.s: le tue foto sono stupende!
Simo♥
Ti leggo pian piano perchè le tue parole sono davvero belle. a volte non si ha la capacità di esprimere concetti, nel senso che manca il lessico giusto e la giusta successione di parole. tu ci riesci in modo molto delicato. Grazie
Spesso ti rileggo,ripetendomi ogni volta che hai un dono meraviglioso. Anche secondo me avremmo tante cose da apprezzare nel mondo se solo ci soffermassimo di più,se le cercassimo..Guardiamo troppo di frequente il bicchiere mezzo vuoto,sperando sempre in un paradiso lontano che possa farci dimenticare i problemi quotidiani. Invece il cambiamento deve avvenire dentro di noi 🙂
Proprio così, il cambiamento deve avvenire dentro di noi. La tendenza alla felicità è in primo luogo una scelta