Shibuya "by rain"

Osservare il traffico di gente che si sposta da un lato all’altro (o per essere più precisi “degli altri”) della piazza di Shibuya e’ per me sempre emozionante.

Credo sia il numero di persone, con tutto il fascino che ha il “tanto” e il “tutto insieme” della gente che muove piedi non appena il semaforo da’ il via.

Ed ecco un ragazzo sulla sua bicicletta da corsa, un modello sicuramente leggero per sfrecciare nel traffico di Tokyo.
Il rosso è appena scattato, in alto a sinistra, i pedoni son fermi e lui ha appena assunto la posizione di partenza. Un attimo e sarà avanti a tutti.
Adoro quella posa. Quell’istante prima del “via”.

Mi ha risvegliato un desiderio che ho gia’ da alcuni anni. Una bicicletta da corsa per attraversare tutta Tokyo pedalando… la mia bici da passeggio con il cestino attaccato davanti non potrebbe mai resistere ad un viaggio simile e invecchierebbe notevolmente nel percorso. Sigh. Ci pensero’.

Un angolo, quello dalla parte di Hachiko per intenderci. Grandi schermi che trasmettono immagini di fuochi d’artificio.

Le persone che iniziano a raccogliersi all’angolo della piazza di Shibuya con i loro coloratissimi ombrelli.

Un enorme poster del celebre nuotatore 北島 康介 (Kitajima Kousuke) capeggia sullo sfondo.

Un camioncino della Coca-Cola e un taxi verde che passa.
Un ragazzo in bicicletta impugna l’ombrello, pronto anche lui a partire non appena scatti invece il verde.

Shibuya “by rain”. Uno dei miei posti dell’anima, banale forse ma per me intensissimo da un punto di vista emozionale.

Pioggia, decine di ombrelli spalancati mentre il semaforo sta già per cambiare colore. Mi piacciono sempre, della Tokyo “by rain”, i riflessi sull’asfalto bagnato ❤

Concorso fb "Un regalino dal Giappone" indetto da Giappone Mon Amour ☆(O^▽)O☆

Per festeggiare e ringraziare il numero crescente di utenti della pagina fb Giappone Mon Amour e di questo blog e soprattutto la partecipazione attiva di moltissimi di voi, ho pensato di indire un piccolo concorso. Chi di voi vorra’ partecipare scrivera’ il suo nome qui sotto a commento del post.

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しし’

IMPORTANTE:
→ Chi si e’ gia’ iscritto su facebook NON deve iscriversi nuovamente qui.
→ Solo chi NON ha facebook commenti questo post e verra’ automaticamente inserito nella lista.

Si procedera’ a sorteggio e quando (e soprattutto SE (。・ω・)ノ~) arriveremo al numero di 1000 (attualmente siamo a 691), al vincitore mandero’ un pensierino (a mia discrezione) qui dal Giappone direttamente a casa sua.

Il numero 1000 e’ simbolico e se per l’inverno non ci saremo ancora arrivati non vi preoccupate, procedero’ comunque all’invio.┗(^∇^*♪”

Se pero’ diffondete la pagina con i vostri amici, ovviamente i tempi si accorciano ed io sono felice └(●^□^●)┘

***Non sara’ che un pensierino ma lo andro’ a comprare io personalmente e lo spediro’ alla/al fortunata/o. 頑張ります~

*Immagine ad opera del meraviglioso disegnatore giapponese 510 ❤ (→http://t510t410.eshizuoka.jp/
Sopra c’e’ scritto: 「いつもありがとう」 , grazie di tutto (con la sfumatura del “sempre”, ovvero, in questo caso, la vostra costante partecipazione m(._.)m 謝謝!。
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Shibuya in festa

Shibuya in festa. Ieri pomeriggio.
La celebrazione di Tanabata, secondo il vecchio calendario, cade il sette agosto.
La citta’ e’ in festa e 渋谷センター街 (Shibuya Senta-gai) e’ tutta decorata con lunghi e coloratissimi festoni che mi ricordano con nostalgia lo splendido matsuri (festival tradizionale giapponese) di Sendai.

Delle tantissime fotografie scattate, che pian piano pubblichero’ qui e sulla pagina facebook, questa.
In bilico tra il sole e la pioggia, “piena” come sanno essere i paesaggi urbani tokyoti. Un parasole alla sinistra, festoni attaccati ai lampioni, biciclette e tantissime insegne.

Oggi eccezionalmente lavoro e poi scrittura, libri, studio e soprattutto Ryosuke

E poi grazie. I bellissimi messaggi che trovo su questo blog alla fine dei post e sulla pagina facebook mi rendono sempre molto felice. Grazie davvero a tutti voi. m(_ _)m

Esistono persone che …

Esistono persone nella propria vita che non vedi mai ma a cui pensi sempre. Persone che non sono piu’ nella propria quotidianita’ ma che, per una qualche oscura ragione, rimangono attaccate alla memoria dell’oggi.

Capita di pensarle intensamente, di ripromettersi di scrivere loro, perche’ tutto quel pensare da qualche parte deve pur sfociare. E invece non sfocia e resta a farti compagnia – anche se ad intermittenza – intere settimane.
“Chissa’ come sta, cosa stara’ facendo”.
E dopo poco ecco il suo nome nell’email. La stavi aspettando ma lei, la persona che pensavi tanto intensamente, non lo sapeva.

A volta capita di avere appuntamenti. Senza neppure rendersene conto.

E pensando a una di quelle persone speciali che sono nel limbo della mia vita, spesso lontane geograficamente, perche’ il Giappone e’ davvero vicino solo a se stesso, ho scattato questa foto.
Al ritorno dall’universita’. Rimasta fino a tardi per gli esami di fine semestre, i libri in biblioteca e quel passeggiare per i corridoi quando gli studenti ormai sono gia’ andati via.
Un ristorantino di quartiere, grandi lampade di carta al suo interno, tutto intorno alberi che s’arrosseranno in autunno. Un luogo in cui non ho mai messo piede. Ma in cui mi sarebbe piaciuto affacciarmi con quella persona li’ in particolare. Che con me condivideva il luogo di lavoro, la passione sfrenata per il Giappone che prende e che da’, e che percepiva la vitalita’ che solo una citta’ come Tokyo riesce a non esaurire.

E mentre festeggio il primo anno dell’arrivo della nostra cagnolina Gigia dal canile a casa nostra e realizzo lentamente che nella pancia di mia sorella sta battendo un altro cuore, aspetto che arrivi domani con tutta la riconoscenza nei confronti di questo paese che mi ha permesso di incontrare persone cosi’ giuste per me.

L’inizio di un’avventura. 銀座、日比谷線の出口から~

Ci sono dei momenti che rappresentano, per me, l’inizio di un’avventura.

A volte è un’email che promette cambiamenti o dà conferme, a volte il viso di una persona che non si conosce ancora ma che – lo senti – avrà da dirti tanto.
A volte, invece, sono luoghi. Immagini.

E’ questa la sensazione che provo ogni volta che guardo verso l’alto.

Quando dalla metropolitana, per salire in superficie, devi percorrere ripide strettoie.

E dal basso vedi solo un grumo di luce abbagliante.

Poi, mettendo a fuoco, scorgi il tondo di un cartello stradale, rami di un arbusto, la parte superiore di un chioschetto della lotteria e scopri che la luce scende a zig zag lungo le scale.

Ecco, per me un’immagine cosi’ è l’inizio di un’avventura.

*Ginza 銀座, domenica mattina, dall’uscita della Hibiya Line 日比谷線