Di corsa, Odaiba

L’estate che finisce. Ma in questa foto c’era ancora tutta dentro. Con il caldo afoso di un settembre tokyota che proponeva ancora il canto delle cicale.
Sul Limousine Bus che ci riportava a casa dopo il lungo mese di vacanza italica, con una gran voglia – come sempre – di scattare foto.
Non è un lavoro nè un hobby “professionale”. Solo un modo per non dimenticare le cose belle che incontro ogni giorno. Qui e altrove.

Poi, tra le tante fotografie, ne scelgo sempre una, due. A volte tre. E intorno ad esse, come calamite, vanno a raggrupparsi tutti i ricordi di quel giorno. Come un riassunto, in uno scatto.

Qui è Odaiba, il cielo meraviglioso che ci ha accolto il 15 settembre del 2011. Nuvole gonfie e l’ azzurro all’orizzonte.

* Clikkate sulla foto per ingrandirla.

Oggi che giorno è in Giappone? 9/29

Oggi in Giappone e’ il giorno del MANEKI-NEKO 【招き猫の日】

Questa celebrazione e’ stata fissata dall’Associazione Giapponese di Maneki-neko e dall’Ente del Turismo di Seto, localita’ nella Prefettura di Aichi.

L’origine di questo anniversario proviene da un gioco di parole che fa della data di oggi un giorno fortunato o che “chiama la fortuna” (来る福), ovvero la stessa funzione che riveste il Maneki-neko e le sue tante riproduzioni che e’ possibile ammirare ogni giorno in tanti diversi angoli della vita quotidiana giapponese.
→ KURU (9) FU (2) KU (9) = KURUFUKU (来る福)

Se ad essere alzata e’ la sua zampetta destra il maneki-neko portera’ fortuna affinche’ nel portafogli entrino soldi 「金運招来」, se invece alzata sara’ la zampetta sinistra egli chiamera’ clienti (nel negozio) 「千客万来」 .

***9月29日は、招き猫の日です。日本招き猫協会と愛知県瀬戸観光協会が制定しました。「くる(9)ふ(2)く(9)」(来る福)の語呂合せから。右手上げは「金運招来」、左上げは「千客万来」といわれています。

Oggi che giorno è in Giappone? 9/28

Oggi in Giappone l’anniversario del COMPUTER 【パソコン記念日】

Il 28 settembre del 1979 (54esimo anno dell’era Showa) la NEC (Società Elettrica Giapponese) ha messo in vendita la serie di computer portatili PC-8000, scintilla che dette il via al boom dei computer.

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Oggi, inoltre, è anche il giorno della PRIVACY
「プライバシーデー」

Nel 1964 (39esimo anno dell’era Showa) Mishima Yukio e la casa editrice Shinchōsha che aveva pubblicato il suo libro “Dopo il banchetto” vengono citati in giudizio dall’ex ministro degli esteri Hachiro Arita perchè nel suddetto libro egli veniva utilizzato come modello e, di conseguenza, veniva violata la sua privacy. Il tribunale di Tokyo confermò la violazione e condannò Mishima a pagari i danni.
Questo fu il primo caso in Giappone in cui venne riconosciuta la violazione della privacy.

°Questa serie, iniziata su facebook da Ryosuke un paio di mesi fa, trova parte delle sue fonti qui → http://www.kinenbi.rdy.jp/today/index.htm

Del monte Takao, del tifone e del blu delle montagne

Una montagna dentro Tokyo? Sei sicura?
Ebbene sì, dentro alla metropoli giapponese sorge un monte.
Un’iniezione di natura a un’oretta di treno da Shinjuku per i momenti in cui si ha bisogno di riprendere il contatto con il verde, con le viste panoramiche che non siano solo il risultato di piani e piani di cemento, con quell’aria freschissima che abbraccia luoghi in cui macchine e bus non possono passare.

Me ne avevano parlato alcune studentesse. Loro consigliavano l’autunno ma, da quando siamo tornati a Tokyo dopo un mese pieno di italica vacanza, mi si e’ appiccicata addosso una gran voglia di viaggiare.
Piccole gite che non ci separino per troppo tempo dalla Gigia, nuove esperienze di noi e di Giappone che si trasformino in ricordi.
Quest’anno ne voglio collezionare vari, da attorcigliare intorno al collo o da serrare intorno al polso come collane. Come braccialetti.

La funivia ci ha accompagnato su, fino a metà del percorso. Le nostre quadruplici astuzie (nostre e di due nuovi simpaticissimi amici ❤) non sono servite ad ottenere i posti migliori. Poco importa. La funivia, che vanta di essere la più ripida del Giappone, ha in effetti dimostrato – soprattutto nel tratto finale – di essere in grado di far scivolare di un poco le persone dai sedili.

Poi a piedi lungo un sentiero biforcuto. Templi, piccoli ristorantini a tema “Tengu“, divinità della tradizione giapponese caratterizzata da un faccione rosso e da un lunghissimo naso prominente. Tanta gente, nonnine e nonnini agguerritissimi, famiglia con bambini, coppiette e gruppi di amici.

Qui e là il sentiero portava i segni del passato tifone. Rami, anche di notevole cilindro, che giacevano spezzati al lato, una lanterna e una barriera di ferro schiacciate dal peso di un albero stradicato, un tronco spezzato che diviene arco sul sentiero.

Anche la strada in discesa, piuttosto ripida, era colma di piccole ostruzioni. Il tifone, quest’anno, ha investito in pieno il Giappone, ha creato disagi, ha spezzato centinaia di ombrelli ed ha sradicato moltissimi alberi.

La vista dal monte Takao è meravigliosa. Boschi, piccoli agglomerati urbani e poi una Tokyo che sembra guardarsi allo specchio da lontano. Montagne che, viste nell’obiettivo zoommato della macchina fotografica, sembrano avvolte dalla foschia. E, soprattutto, sembrano blu.

Una gita consigliata a chiunque abbia una mezza giornata da spendere nel verde e a chi, soprattutto, pensa che Tokyo sia solo cemento e grattacieli.

*In fotografia un cimitero giapponese dalla banchina della stazione di Takao, i “kushi-dango” al sesamo (specialità abbrustolita alla brace), una delle ferite provocate dal tifone ed, infine, il blu delle montagne.

Settembre che finisce

Un tifone porta acqua a Tokyo. Le porta anche maniche più lunghe. Non rinuncio ai sandali, ma è un vezzo.
In questi giorni mi torna in mente Kyoto. Rispolvero fotografie scattate tempo fa e con Ryosuke progetto un nuovo viaggio. Ci godiamo la fine dell’estate in attesa dell’autunno.

Anche il lavoro ricomincia. E non mi pesa. Mi porta in giro per la città. Attraverso nuove strade e salgo su linee ferroviarie sconosciute.