Di alcuni vicoletti sconosciuti di Tokyo
Dei tanti vicoli di Shinjuku, questo è uno dei miei preferiti in assoluto.
A pochissima distanza dall’uscita Ovest della stazione di Shinjuku troverete 思い出横丁 “Omoide-yokochō”.
Si tratta di vecchie strutture che ospitano negozietti ma soprattutto ristorantini alla mano.
Un’atmosfera a volte intima, a volte frettolosa. Mai elegante.
In cui la compagnia si accompagna a qualche birra (生ビール o 缶ビール) e vi si trascorre il tempo di un pasto o di una serata intera.
Potreste incontrarvi salary-man al ritorno dal lavoro, impiegati impegnati in etilici nomikai, coppiette o studenti dell’università.
Personalmente non mi sono mai fermata a mangiare ma ogni volta che mi trovo a passare lì accanto faccio in modo da infilarmi nell’intricato, benchè semplice, sistema di stradine. Soprattutto in quello di Kichijoji, assai più ampio e, volendo, anche curato (ハモニカ横丁 Hamonika-yokochō). Vi sono, infatti, parecchie strutture simili sparse per tutta la città.
思い出横丁 “Omoide-yokochō” è un nostalgico agglomerato all’apparenza fatiscente ma che vale la pena anche solo attraversare. Del resto è il nome stesso che lo suggerisce. Omoide, infatti, significa “ricordo” in giapponese.
Griglie di yakitori e voci di donne e uomini che invitano ad entrare.
思い出横丁 “Omoide-yokochō”, in fondo, è tutto lì.
*In fotografia proprio 思い出横丁 “Omoide-yokochō”, una sera, tornando da un Tullys’s e dirigendoci verso la stazione di Shinjuku. Era autunno inoltrato. A breve tornerà ad essere così.