death note o la forza dell’essere in due

Due mangaka.

Uno pieno di idee originali ma privo di talento nella realizzazione delle tavole.
Un altro eccezionale nel disegno ma senza colpi di genio nell’elaborazione della storia.

Si incontrarono, decisero di collaborare. E cosa venne fuori?

Il famoso manga DEATH NOTE
デスノート
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Oggi, chiacchierando con Ryosuke del piu’ e del meno – anzi più del meno che del più – per incoraggiarmi sulla forza di certi meccanismi della vita, mi ha raccontato questa che sembrerebbe una storiella e invece non lo è.
Perchè la perfezione non è racchiusa nella forza di uno solo. Io, almeno, questa cosa l’ho letta così.

Forza! がんばれ!

Il giorno del bagno (10/11)

Oggi in Giappone è il giorno del BAGNO
「トイレの日」

Questa celebrazione proviene da un gioco di parole che rende la data odierna (11/10) il giorno del “buon/bel bagno”.

Le due cifre numeriche 11 e 10 possono infatti leggersi “ii toire” ovvero “buon/bel bagno”.

「いい(11)ト(10)イレ」

La data è stata fissata dall’Associazione di Toilette Giapponesi nel 1986 e, in questo giorno, si tiene “il simposio del bagno” 「トイレシンポジウム」 durante il quale viene assegnato il premio al miglior bagno pubblico.

Non fornisco suggerimenti in merito alle modalità di festeggiamento di questo curioso anniversario. Soprattutto perchè, quando si parla di “toire” in giapponese, questo termine si riferisce solamente alla stanza adibita al water (di solito minuscola), che rimane assolutamente separata da quella preposta alla vasca da bagno “ofuro” お風呂 e al lavandino “semmenjo” 洗面所.

r(^ω^*)))テレマスナ

A zonzo per un piccolo quartiere di Tokyo, Oshiage.

Per il nostro secondo anniversario di nozze giovedì scorso, che era anche il Giorno della Cultura in Giappone, siamo andati a Oshiage 押上 sulla Toei-Asakusa Line, una linea metropolitana che passa per il famoso quartiere di Asakusa.

Durante la visione del programma del sabato mattina sulla Nihon Television –
「ぶらり途中下車の旅」 (Burari tochu gesha no tabi) – di cui avevo scritto in un precedente post -, siamo rimasti catturati dalla puntata che presentava delle passeggiate a partire dalle stazioni intermedie della suddetta linea.

Quale la nostra sorpresa quando, uscendo dalla stazione, ci siamo subito trovati sulla destra l’imponente torre dello SKY TREE, la cui costruzione verrà ultimata entro marzo~maggio del prossimo anno e da cui sarà possibile osservare Tokyo a 360° dal punto più alto in assoluto.

Uno dei miei scatti preferiti la ritrae tagliata orizzontalmente e verticalmente dai fili della luce, quando ormai il cielo di Tokyo stava lentamente incupendosi (foto 1).

Durante la visione del programma televisivo, un ristorante molto peculiare di tempura, in particolare, ci aveva incuriositi. Ci siamo andati, abbiamo ordinato ed era….. delizioso. Delizioso. Delizioso. E dalla preparazione assolutamente originale.

Uscendo dal ristorante abbiamo scoperto che esattamente davanti si ergeva uno splendido tempio. Il giardino era piuttosto ampio e l’autunno aveva iniziato a modificarne qui e là le tonalità. Il secondo scatto prende parte dell’antico ponte di legno che collegava il tempio ad altre zone di preghiera/abitative e l’inizio del sentiero che guida verso il rigoglioso giardino che si apriva sulla sinistra (foto 2).

E così abbiamo continuato a camminare….

Il quartiere degli strumenti musicali e le stradine secondarie

Sabato scorso, andando verso il Festival della Lettura che si teneva nel quartiere delle librerie di Tokyo, ci siamo persi nelle stradine secondarie che dalla stazione di Ochanomizu portano verso Jimbocho.

Nonostante abbia perso un pochino il lustro di una volta, Ochanomizu è ancora il quartiere per eccellenza dove acquistare strumenti musicali. Basta procedere lungo il viale principale che scende verso Jimbocho per accorgersene.

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E’ pieno di negozi che esibiscono chitarre classiche ed elettriche, violini, bassi etc. al loro ingresso. Ryosuke, appassionato (e un tempo anche studioso) di musica, ha bazzicato spesso per Ochanomizu negli anni dell’università.
E’ stato lui a presentarmi questo delizioso quartiere.

Passeggiando verso la nostra meta abbiamo scoperto un festival universitario (cadono proprio in questo periodo la maggioranza di essi), un piccolo tempio di quartiere, un negozietto di 下駄 (geta) scarpe tradizionali giapponesi incastrato tra due grandi palazzi, uno dei quali decorato da un murales sui toni del blu e straziato dalla luce del mattino (foto n.1).

Sono i colori di Tokyo a stregarmi. I verdi, i blu, i rossi.

E poi uno spiazzo dominato da un grande albero che sorge davanti al piccolo tempietto di cui sopra (lo si nota dalla tipica decorazione che corconda il tronco) e una piccola fila di persone per entrare nel ristorante all’angolo dall’altra parte della strada (foto n.2).
Di nuovo la luce che entra dappertutto, io che scatto qualche foto e Ryosuke che va a leggere le iscrizioni all’ingresso del tempio.

Delle tante fotografie, per oggi, queste due.

Le nostre nozze ~ un ricordo

Lo scatto preferito. Quello in cui vedo racchiusa l’emozione delle nostre nozze.

Una volta giunti dalla ryokan 旅館 in risciò all’ingresso del tempio Ryosuke ed io abbiamo incontrato le nostre famiglie e gli amici che avrebbero partecipato al rito. Camminando verso la Stanza dei Preparativi (控室) dove sarebbe avvenuta poi la presentazione delle reciproche famiglie e degli amici da parte mia e di Ryosuke, ci siamo fermati in vari punti dell’enorme giardino del santuario Tsurugaoka Hachiman-gū (鶴岡八幡宮) a scattare foto ricordo. I familiari di Ryosuke erano tutti in kimono, così alcune coppie di miei cari amici. Un tripudio di colori.

8_img0119-copy51b44f35c2fa7Poi, ripreso il cammino verso la Stanza dei Preparativi, ho notato una ragnatela “appesa” tra i rami di un albero. Mia madre mi tiene la mano, come è tradizione nel rito giapponese, e così per indicare la ragnatela guido le sue dita verso l’alto. Ryosuke accanto a me, in kimono, tiene il ventaglio stretto in mano.
Dietro mia sorella, mio cognato, il miglior amico di Ryosuke, sua madre e una zia e dietro ancora, non visti, una folla di amici e parenti.

Alcuni di noi con lo sguardo impigliato nella tela del ragno.

C’è il bianco del kimono della sposa, il bianco e nero di quello dello sposo. E lo splendore di quello di mia madre. Una memoria tutta personale per ricordare il nostro secondo anniversario.

* Grazie ad Andrea Gherardi, fotografo eccezionale!