Il nostro Natale alla tokyota

Il 25 è agli sgoccioli.
In questi due giorni abbiamo goduto di una Tokyo gelida eppure piena di calore. Abbiamo passeggiato per ore per la città, svegliandoci con una dolcissima colazione al gusto di panettone e dolcini vari, dono della mamma.

Ho scattato decine di foto che testimoniano i nostri percorsi. Quello del 24 per Mejiro, Kanda, Jimbocho ed Idabashi e quello del 25 dicembre per Kagurazaka, Idabashi, Kichijoji.
In questo anno in cui temevo non avrei avuto il tempo di festeggiare ho finito per godermi il Natale come mai nella mia vita. Senza regali. Senza spese. Ma con tantissimo relax ed altrettanto tempo da passare insieme.

Domani la vita riprende consueta. Lavoro. Ma dietro l’angolo c’è già il Capodanno. Con i suoi piatti tradizionali colmi di simbologie e di colori. Con le decorazioni che già adornano gli ingressi delle case, dei negozi e di molti palazzi.

Da una Tokyo sbrilluccicosa, tanti auguri a tutti voi!

Laura, Ryosuke e Gigia

Di tre quarti d’ora prima, la mattina

Un altro scatto di Tokyo al tramonto con il profilo netto del Monte Fuji sullo sfondo.
L’autunno è finito. I momiji in alcune parti della citta’ ancora resistono ma le tonalità non sono più quelle di un paio di settimane fa. Si guarda la città mutare nuovamente di colore.

Stamattina sono uscita di casa tre quarti d’ora prima del solito. L’obiettivo è quello di ritagliarsi del tempo prima dell’inizio del lavoro.
Alzarsi alle sei, in questa stagione, è un po’ triste. Sembra di svegliarsi in piena notte tanto è buio. Ma montando in bicicletta, imbacuccata nei vari strati di cappotto, sciarpa, guanti e cappello sceso sulla fronte, ho visto il sole pallido dell’alba e mi sono detta che è bello mutare sempre un po’ la propria quotidianità.
Che non sia necessariamente una strada diversa da percorrere per raggiungere il medesimo obiettivo, ma anche un’ora differente che inondi di una luce inedita “più o meno” le stesse cose.

Tokyo e il Monte Fuji dall’alto dei grattacieli di Shinjuku

La Linea Chuo era piuttosto affollata stamattina. Appuntamento con Miwa direttamente a Shinjuku per studiare nello Starbucks scovato un paio di anni fa, mentre passeggiavo per la città dei grattacieli. Già dal treno ho visto il Monte Fuji. L’aria limpida, trasparente ed oggi se ne scorgeva non solo la cima innevata ma, chiaramente, anche le pendici.

Con intorno una piccola folla di persone singole e famiglie, ho scritto un veloce messaggio a Miwa per dirle di guardare fuori dai finestrini quando fosse salita anche lei sul treno. Ne valeva la pena. E quando ci siamo incontrate, più tardi, al caffè ha convenuto che così non lo avevamo mai visto. Umore già su, dopo giorni di acciacchi e notevole fatica, abbiamo trascorso le ore studiando.

Alle due appuntamento con Ryosuke all’uscita di Southern Terrace e insieme a mangiare l’お茶漬け (ochazuke) in un piccolo ristorantino sotto alla stazione di Shinjuku.
Prossima tappa una mostra ma il bel tempo ci ha conquistato e, facendo una passeggiata per la zona Ovest del quartiere, ci siamo avviati verso l’osservatorio del/dei Tokyo Metropolitan Government Buildings (sito ufficiale qui). Una brevissima fila per salire sul veloce ascensore che ci ha portati al 46esimo piano ed osservare la citta’ a 360°.

Da quando abito a Tokyo ho scoperto la passione per i luoghi elevati. Le torri, i grattacieli. Guardare la citta’ dall’alto, osservarla nel suo esser sconfinata, i confini a volte netti a volte sfumati tra le cose. Vedere i treni trasformarsi in giocattoli. Le macchine in “micromachines”.

Abbiamo atteso il tramonto. Con la macchinetta puntata sul Monte Fuji che, solo allora, ha ripreso a mostrare netti i suoi lineamenti. Rimaste incantate per un’ora buona a guardare Tokyo dall’alto.

L’ingresso ai due osservatori – ala Nord e ala Sud – e’ gratuito. Apre alle 9.30 la mattina e chiude, rispettivamente, alle 17.30 e alle 23. Al centro del piano vi è un caffè, un ristorante e un negozietto di oggettini e cibi tipici giapponesi. Giorni di chiusura 29~30 dicembre e 2~3 gennaio.
Qui la mappa dell’edificio, a quindici minuti a piedi circa dalla stazione di Shinjuku, uscita Ovest.

Ed ora, con questo spettacolo meraviglioso negli occhi, posso iniziare con la giusta energia un’altra settimana di studio e di lavoro. 頑張ります~❤

* La qualità delle foto non è eccelsa. La mia piccola macchinetta ce l’ha messa tutta.
m(_ _)m

Quel che sembra ovvio e invece non lo è …

Stamattina le lezioni sono scivolate via con serenità e impegno. Gli esami di fine semestre si avvicinano e cresce la voglia di far bene dei ragazzi.

Nell’aula professori c’è chi corre alla fotocopiatrice, chi discorre sui divanetti sfogliando i libri di testo.
Frana il blocco di documenti di un docente, la segretaria corre ad aiutare.

Adoro la mezzora che mi separa dall’inizio della lezione. Il tè, la scrivania e la scaletta.

Mi fa sempre un po’ impressione entrare nel campus la mattina, attraversare il lungo viale alberato di ciliegi e ora il rosso e l’arancio dei momiji e pensare a chi, una volta, qui era studente ed ora è mostro sacro dell’animazione giapponese.

Poi, tornando verso casa, in attesa del mio treno mi volto a guardare un uomo che con un lungo mocio lava e poi ripassa a lucidare ogni mattonella della metropolitana, le pareti, le colonne.
Una ad una.
E mi accorgo solo in quel momento quanto brilli la stazione.
E di quanto questo non sia ovvio.

Eclissi di luna ~ Tokyo 11.12.11

Non bisogna perdere la capacità di stupirsi, perché altrimenti il mondo e la nostra stessa vita diventerebbero un’abitudine.    

(J. Gaarder).
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Ieri sera, quando ormai mi stavo già preparando per andare a letto, Ryosuke esclama:
“Stanotte c’è l’eclissi di luna. Anzi, c’è già in questo momento…”
Corriamo in balcone imbacuccati. La cerchiamo, la luna, e ce la troviamo esattamente in testa. Sopra di noi l’eclissi è già in atto. Stelle, solitamente ammutolite dall’inquinamento luminoso di Tokyo, emergono dal buio.

Corro ad avvertire tutta la piccola comunità di Giappone Mon Amour su facebook perchè so di non essere la sola ad amare queste cose.

Erano undici anni che non c’era un’eclissi totale di luna ed è uno spettacolo meraviglioso. Rinuncio immediatamente a fotografarla. La mia macchinetta (piccola, compatta e leggerissima compagna) non è all’altezza. Ryosuke decide di cimentarsi in un video che lo tiene a lungo fisso sul terrazzo mentre io faccio avanti e indietro in casa un po’ per il gran freddo un po’ perchè voglio condividere, con chi è interessato, quel magico momento.

Ryosuke scova un sito che sta seguendo in streaming l’evento e così, postandolo, anche tutta la piccola comunità italiana su fb può guardare live la luna che scompare e poi riappare.

Chiamo anche  Miwa– che l’aveva dimenticata – e che si fionda anche lei in balcone. Commentiamo insieme lo spettacolo per qualche minuto. Chiamo su skype la mamma che si collega anche lei. Informo chi posso e torno fuori mentre Ryosuke continua a filmare la luna. Ne verrà fuori un video casalingo che mai posterò. Una lunga ripresa che guarda solo la luna, con mano a tratti tremante, ma che registra anche i nostri discorsi. Io che parlo troppo presa dall’entusiasmo, Ryosuke che lo fa molto meno ma dice cose più intelligenti, la Gigia che, dall’altra parte della vetrata, ogni tanto protesta per non essere ammessa al regno del balcone. Un ricordo tutto nostro.

Grazie a tutti quelli che, con noi, hanno condiviso la notte di Tokyo e l’eclissi di luna.

 

 

Immagini dal sito http://www.moonsystem.to/real/