Il buio che crea la luce
C’è una zona di cecità nella luce più intensa.
In giapponese esiste un’espressione che intende, anzi che “vede” questo concetto. E’ 灯台下暗し “toudaimotokurashi” che si compone di tre parti.
La prima è il doppio kanji di 灯台, che intende oggi il faro, quello arroccato sulla costa o su un’isola ad avvertire nell’oscurità le navi della presenza della terra, ma che un tempo intendeva piuttosto il candeliere. Il secondo è il carattere di 下 sotto. Il terzo è 暗し l”oscurità.
Ed è così che in una successione di kanji, in una singola espressione, è possibile vedere l’idea.
L’idea di come avvicinarsi troppo alle cose, non sempre ce le mostra, bensì ce le cela.
E pare quasi un paradosso quest’immagine della luce che spiega tutto quando ha intorno e nasconde invece quanto ha sotto.
Vale la riflessione di un giorno.
(personalmente, sono a una settimana di riflessione)