Formiche e gentilezza
«Cosa mangiano i serpenti, mamma?»
«Cosa mangiano gli orsi, mamma?»
«Cosa mangiano i coccodrilli, mamma?»
È una domanda costante di Sosuke, declinata a tutto il regno animale, senza differenza alcuna. Cui segue talvolta la domanda: «Mangiano anche le persone, mamma?»
Ieri, parcheggiando la bicicletta, Sosuke era chino su una formica. La rincorreva, Perché?, Guarda che poverina ha paura. Ma mamma, cerco di darle la briciola del mio biscotto. È bellissimo Sosuke, ma serve lasciargliela da una parte, magari sul percorso che fa, non davanti, non addosso, tornerà con le sue amiche, vedrai.
E in tutta questa micro lezione di gentilezza capire, dicendo, che costa fatica non avere la soddisfazione di vedere dove va a finire, quanto conta il nostro gesto di garbo. Ma in fondo la gentilezza è proprio quello, fare qualcosa per sapere, in sé, solo per sé, che l’altro sarà felice.
Non badare insomma alla ricompensa, che sia anche una formica che, nell’immaginazione bambina di Sosuke, bastava si caricasse la briciola del suo biscotto sulle spalle, e paresse a suo modo contenta.
Questa è l’immensa, microscopica gioia di ieri, per voi ancora di oggi.
Tre cose belle, almeno Una.