Elettrocardiogramma del vivere in Giappone

Ed ecco infine il mio video preferito, che non è un time-lapse bensì una dichiarazione d’amore.
E così si chiama “Caro Giappone”, “Dear Japan” (親愛なる日本) by Matthew Brown. Un documento in immagini dalla colonna sonora suggestiva.
Sono istanti di un paese che, chi (da straniero) abita per scelta, ha vissuto, ha visto, ha assaggiato, ha masticato, ha annusato, ha toccato. Ha sentito.

Dear Japan (親愛なる日本) from Matthew Brown on Vimeo.

Ieri parlavo con una persona delle difficoltà del Giappone. Che accoglie, ma con lentezza. Che l’impazienza qui non paga e crea, bensì, salatissimi debiti in termini di solitudine e frustrazione. Ma è così solo all’inizio del percorso.

Ognuno ha una sua storia tutta personale da raccontare nel rapporto instaurato con questo paese. Per chi inizia a viverci, nelle prime fasi è spesso euforia, novità a secchiate e sfida. Poi, d’un tratto, si inizia a scendere, la luna a calare. Si iniziano a percepire le difficoltà che, in verità, non sono affatto poche. A volte sono mesi, a volte anche uno o due anni, in cui non si sa se andare via o restare. Perchè sarebbe tutto più facile in Europa. La lingua, la comunicazione, gli affetti.

Ma poi si riprende a salire e non è più così dura. Non si arriverà mai forse ai picchi iniziali ma è giusto così. Perchè tutto si svela, a poco a poco, e ciò che non lo fa lo si impara ad accettare.
Questo non è il paese del “tutto e subito”. La felicità qui a Tokyo bisogna sapersela guadagnare. Così come un lavoro buono. Perchè UN lavoro lo si trova, ma IL lavoro costa tanta fatica tanto quanto altrove nel mondo.
Anche l’amore, spesso, arriva con difficoltà. Ma quello è un problema decisamente più femminile che maschile.

Un elettrocardiogramma che va in su, poi bruscamente in giù, che poi risale lentamente e si assesta su un’altezza medio alta. Da lì in poi sono i normali alti e bassi della vita. Ma per chi ama davvero questo paese il medio è comunque sempre assai elevato.

* In foto uno scatto a Kamakura, durante la Golden Week.
** Grazie a Valerio che, tanto tempo fa postò questo video su fb e me lo fece conoscere.

24 commenti su “Elettrocardiogramma del vivere in Giappone

  1. julie_m ha detto:

    video davvero molto suggestivo..

  2. Giuseppe A. ha detto:

    C`e` un mio amico che sta la` da anni e ancora non le capisce bene tutte ste cose. Che poi lui si lamenta della mancanza di amici, senza capire che gli potrebbe capitare la stessa cosa se andasse a vivere in un`altra citta` differente dalla sua citta` natale. Comunque anche qua si tova UN lavoro…. quello che non si trova e` lo stipendio.
    Ciao Laura
    ps: te l`ho gia` detto che giuseppe A. e Antonio G. sono la stessa persona? cioe` io me medesimo che sto qui scrivendoti?

  3. Nega Fink-Nottle ha detto:

    Se il tuo blog non ci fosse, bisognerebbe inventarlo!

  4. Maya W. ha detto:

    Bellissimo post <3

  5. bunny ha detto:

    Descrivi benissimo una sensazione che ho provato anche io, e aggiungo: quando sei lontana dal Giappone non vedi l’ora di tornarci…nonostante tutto io continuo ad amarlo ed essere lì è uno dei miei sogni ricorrenti!!

    B.

  6. tiziana ha detto:

    Ringrazio Nega per avermi fatto scoprire il tuo blog. Complimenti per la tua creatività. Tiziana

  7. Anonymous ha detto:

    il video mi ha fatto piangere di nostalgia commozione. grazie. bellissimo post.
    L

  8. Claudia ha detto:

    che meraviglia. che commozione. che nostalgia. ❤

  9. tiziana ha detto:

    Non so se Blogger ha cancellato parte dei tuoi commenti come ha fatto con molti di noi. Ti riscrivo quanto già detto: sono contenta che Nega mi ha fatto conoscere il tuo blog. E’ davvero molto gradevole. Grazie

  10. Irene ha detto:

    Che video stupendo!
    Passo sempre volentieri a leggere il tuo blog perchè un po’mi emoziono per ogni cosa tu scriva. Quindi grazie =)
    Irene

  11. Muriomu ha detto:

    Bel post!! Non posso che provare stima, per chi ha il coraggio di cambiare così radicalmente stile di vita e venire a vivere in giappone, io purtroppo non credo che ci riuscirei… Se non hai già qualcuno che conosci, che ci vive e che ti aiuta, lo vedo proprio impossibile…

  12. Blueberry ha detto:

    bellissimo video, la musica un pochino angosciante ma intensa.

  13. Andrea ha detto:

    Beh, Grazie di avermelo fatto conoscere, perchè ora è anche il mio video preferito.^^

  14. simona.com ha detto:

    sempre interessante vedere come la stessa cosa viene percepita diversamente da varie persone (^^)
    il video e’ carino ma sinceramente non centra il mio “tsubo” XD cmq spero anch’io di ritagliarmi una bella felicita’ pseudoromantica prima che sia troppo tardi \(^o^)/ [resto ottimista!!]
    spero di vederti presto! [febbraio? XD]

  15. Ciccola ha detto:

    Il mio è un sentimento da turista, ma la nostalgia del Giappone è fortissima (e sincera). Questo video è stupendo!

  16. HiddenTruth ha detto:

    Waho, il video è molto suggestivo, mi ha dato un misto di emozioni abbastanza difficile da spiegare.
    Io devo trovare il corraggio di abbandonare tutto qui in Italia e trasferirmi in Giappone.
    Qui ormai è finito tutto…

  17. Bellissimo video e tantissima nostalgia…

  18. dm ha detto:

    bellissimo video, mi metto in coda ai complimenti.
    Credo sia naturale e bello potersi GUADAGNARE un buon posto di lavoro, cosa che in Italia ormai credo sia difficile.. speriamo la ruota cominci a girare! Buona serata 🙂

    blogpercomunicare.blogspot.com

  19. Licchan ha detto:

    Per quanto io possa sognarlo, per quanto io abbia sempre voluto esserci, viverlo, so che non sarà mai possibile.
    Per questo ci sono giorni in cui non mi fa bene. Il desiderio è straziante come un amore non corrisposto, un rifiuto che ti fa sentire altrettanto rifiuto.

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Lo si puo’ vivere anche a tratti, non in modo consecutivo, e non per questo meno intenso. Tutto cambia sapore quando diviene il quotidiano e chissa’ che un giorno anche per me non vi saranno scossoni di sorta. Per te e’ ancora presto per provare nostalgia o rimpianto. Prima vieni e goditi una vacanza. Poi il resto ti si rivelera’ lentamente, a passetti.

  20. Artemis ha detto:

    Penserò a questo post quando tenterò di stabilirmi in Giappone e avrò ovviamente qualche problema, come chiunque altro.
    A volte ho come l’impressione che le persone si aspettino troppo dal luogo (nazione, città, paese) che li ospita, un grado di confidenza e di familiarità che soltanto una città natale può dare.
    Sento colleghe universitarie fuorisede che si lamentano di come non abbiano alcun tipo di rapporto di vicinato, e lo imputano al fatto che al “nord” (… Bologna) le persone sono fredde. In realtà non vedo come possano aspettarsi dei rapporti di vicinato quando magari stanno in un condominio da meno di un anno e hanno come vicini altri studenti fuori sede (se non erasmus) che cambiano ogni due mesi. O magari nella loro sventatezza giovanile fanno troppo rumore e giustamente gli unici contatti che hanno coi vicini sono quando vengono a lamentarsi.
    Se non si riesce a guardare con occhi puliti nemmeno il proprio paese, come si può pretendere di adeguarsi a un paese straniero e ad un popolo così diverso dal nostro? Se si parte dal presupposto che gli altri sono sempre sbagliati, sono sempre in malafede, vogliono sempre escluderci, come si può vivere serenamente e accettare il prossimo?
    Magari alcuni giapponesi avranno pregiudizi su di me, ebbene io ho pregiudizi su molte persone. È umano.
    Ho dimostrato più volte di essere forse troppo distratta per rendermi conto di certe “cattiverie” che mi venivano fatte volontariamente – coinquiline che uscivano senza invitarmi- e non me ne sono resa conto finché non me l’hanno fatto notare. Ma forse a volte non accorgersi è meglio che equivocare le intenzioni altrui e offendersi per la mancanza di certe attenzioni che comunque noi al loro posto non avremmo offerto.

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Concordo, Artemis. La tua analisi è lucida e persino autocritica.
      E ritengo che sia essenziale non vedere sempre la cattiveria nell’altro o la si trovera’ anche se, in origine, non c’era.

      Avrai meno difficolta’ con il Giappone di quanto non ne avranno tante altre persone, ne sono certa!

  21. Paolo aliprandi ha detto:

    Video molto bello…in rientro dal Japan…
    Sai di chi e’ la colonna sonora?
    Grazie

    1. Laura Imai Messina ha detto:

      Ahime’ no… puoi provare sulla pagina VIMEO. Dovrebbe metterti in contatto anche con l’autore del video.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*