#DiarioDalGiappone n. 6
Mi trovo in questi giorni a postare tante foto di me, di Ryosuke, della mia vita pratica, come mai mi era accaduto prima. Credo sia il bisogno di registrare il tempo che passa.
Mai, come in questo momento, avverto la contingenza. L’età che avanza. Che è anche saggezza, per carità, ma anche un mucchio di cose che non torneranno, di cui una parte se la ingoia l’emergenza, il ritmo instabile della vita in questo stranissimo tempo.
Mangio con una insolita consapevolezza, un mochi lo mordo avvertendo i denti smaciullare l’involucro di riso pestato, sulla lingua la polpa.
Accarezzo la tastiera, lì dove una volta la usavo e basta. Mi soffermo sui colori delle cose, gli attribuisco nomi che non mi interessavano neppure.
E poi ragiono affannosamento sui fondamentali, sull’amore, su come si coniughi al sesso, su come se ne estragga un equilibrio, ai sentimenti che si trasmettono ai figli, ai rimproveri che rischiano di romperli o, perlomeno ferirli, a cosa sia la famiglia, a come riprendere fiato dopo una corsa.
Apro libri a casaccio dalla libreria, cerco soluzioni, non con un intento, eppure trovo in qualunque tipo di saggi, uno sull’estetica moderna giapponese, come un altro sulla fisica dei materiali, le stesse domande, le stesse risposte: Come stai? Come reagirai? Ce la farai?
Mi accorgo che questa emergenza che è lunga, ed è come un’apnea in cui ci viene chiesto di attendere 10 secondi, poi altri due, poi un altro ancora, e in cui è proprio l’ultimo, il solo, il più breve persino, a risultare più faticoso, ecco questa quarantena – effettiva, completa, parziale, mentale – scava nel pensiero. Ci si sente talvolta come una mosca nel bicchiere.
E allora cerco soluzioni nei libri, scatto fotografie, per guardarmi negli occhi, per dimostrarmi che le cose importanti restano ferme, anche se tutto il resto ondeggia.
E no, non cerco conforto. Mi darebbero temo persino fastidio. Forse la parte più bella di tutto questo pastrocchio è proprio il fatto di poter ragione, di poter estrarre da questa situazione un pensiero. Un conoscersi meglio.