Diario d’un (altro) giorno perfetto
Aprile per i giapponesi è il mese degli inizi e si sa che le prime volte sono sempre intrise di ricordi. Come se le seconde e le terze sapessero già di “saputo”, di “conosciuto”.
Incontro per la prima volta decine di ragazzi, freschi freschi di immatricolazione o studenti del secondo, terzo o quarto anno. Questi ultimi che mi arrivano spesso in classe in completo da impiegato/a, perchè dopo la lezione andranno a qualche colloquio di lavoro. Qui in Giappone, infatti, si comincia a cercare un impiego anche un anno prima della fine dell’università: ci si assicura il posto e, una volta laureatisi, i ragazzi entreranno nella società con cui hanno già firmato il contratto. Tutti stretti in quegli abiti seriosi fanno tenerezza.
Volti nuovi anche stamattina. Alcuni saranno complicati, già lo sai, ma sono quelli che alla fine ti si affezionano di più. Perchè non li ignori, non ti arrendi alle loro resistenze. E sono gli stessi che anche l’anno successivo ti vengono a trovare, ti chiamano nel campus e ti chiedono di pranzare in mensa insieme a loro.
“Sensei!!!”:
gridano due voci di ragazze mentre stavo tornando al parcheggio delle bici. Due ragazze “terribili” e bellissime che lo scorso anno mi hanno fatto penare. Ci parlo, mi raccontano di loro, del lavoro che stanno cercando, del fidanzato, del club di ballo. E io mi dico che davvero vale la pena fare con onestà il proprio lavoro. Che volere bene a questi ragazzi – arrabbiandosi se serve – ripaga.
Inforca la bici, vai in panetteria, un caffè-cioccolato ghiacciato, una quiche e un rotolino al cioccolato appena uscito dal forno, e un’ora tutta tua sul terrazzo del locale perchè oggi il tempo è bello, così bello che ti rende felice il solo essere qui e ora, in questo preciso mondo.
Scatta l’ora. Sistemi il trucco e nel tuo vestito rosso attraversi due quartieri in bicicletta, la luce forte del sole dell’una e mezza, ti spogli delle vesti di professoressa e vai a fare la studentessa. Abito rosso anche oggi perchè è il colore che s’adatta meglio alla densità delle prime volte.
Una pioggia di ciliegi che investe le strade di Tokyo in questi giorni, petali che si fermano sugli abiti e sui capelli della gente, a volte te li ritrovi nei vestiti o nella borsa che tieni spalancata nel cestino della bici. E nel viaggio da una università all’altra attraversi apposta un parco in cui ci sono centinaia di ciliegi. E la macchinetta fotografica non riesce a stare ferma.
Il seminario del Professore. Che non delude mai. E ti fa venire ancora più voglia di fare. Di sapere. Di conoscere e approfondire.
Con S. e K-san decidiamo di prenderci un caffè alla stazione vicina. E mentre io mi muovo nuovamente in bici e loro in treno, non resisto alla tentazione e, dai lati di una stradina secondaria colma zeppa di ciliegi, colgo da terra una manciata di petali e me li metto in borsa.
Inspiegabile la morbidezza di quelle minuscole creature tra le dita. L’umidità della pioggia caduta abbondante ieri e la gentilezza del colore.
Il caffè, che poi è un succo di frutta, allo Starbucks e torno a casa dalla mia Gigia~Ligia che alla morbidezza dei petali non ha nulla da invidiare.
E anche domani sveglia presto. Per non perdere neppure una goccia del giorno che sta per iniziare. Perchè questi giorni sono speciali e finiscono sempre troppo presto.
Come non si fa ad essere felici?
Questo post è davvero emozionante, sembra di essere lì! E le foto sono una meraviglia, chissà cos’è vedere tutto dal vero!!!!! *___*
invidio molto la passione per il tuo lavoro, anche se sicuramente avrai momenti spiacevoli anche tu, traspare la soddisfazione e penso che la mattina ti puoi alzare con la voglia di andarci. splendida la prima foto. mi chiedevo: anche tu dedichi così tanta attenzione al trucco come le ragazze giapponesi? ne sono rimasta colpita durante il viaggio =)
io sono incantata. Non mi stanco mai di leggerti.
Che foto meravigliose, questi petali rosa mi sembra di sentirli, e che pienezza, la pienezza dei tuoi giorni d’aprile. Ciao Laura!
E’ tanto tempo che leggo il tuo blog, ma non ho mai commentato. Ogni volta mi chiedo come tu faccia a scrivere così, hai una facilità di scrittura, una purezza che si vede raramente. L’ultima volta che sono stata a Tokyo, ho mancato d’incontrarti, in compenso ho conosciuto i tuoi amici (Clarissa e Matteo), miei vicini d’appartamento. La prossima volta che tornerò, mi piacerebbe molto incontrarti di persona 🙂 Intanto, un grosso in bocca al lupo dal profondo del cuore! 🙂
Giulia
che post pieno di felicita!!!
Ho letto il tuo post a bocca aperta. Sei sempre meravigliosa :*
P.s. E mi mancate!!!! <3
Cara Laura , spero di ricordare tutto ……..
ti avevo scritto che …sei proprio una persona speciale e vivi tutti i tuoi giorni in modo speciale e mi piace il tuo modo di essere e di vivere , come già ti avevo scritto….ti invidio un pochino …anzi un pò tantino perchè piacerebbe anche a me vivere le magnifiche sensazioni che provi tu , mentre io negli ultimi tempi mi ritrovo tremendamente insoddisfatta e faccio fatica a fare tutto e sono anche un pò incattivita . E’ da 2 anni che riprogetto di tornare in Giappone per la quarta volta ma anche quest’anno salterà , c’è lo yen troppo sfavorevole rispetto all’euro e questa cosa mi rattrista un pochino ….l’unica vacanza lunga (15gg ! ) che posso farmi è in agosto e io sogno il Giappone ….sempre …sempre …..sempre …io amooooooooooo il Giappone .
Grazie per i tuoi racconti di vita quotidiana , mi fanno stare un pò meglio e mi fai sognare .
Tu e il mio nipotino mi fate stare meglio 🙂 🙂
con questo entusiasmo è davvero un buon inizio!
Wow *__*
Che foto splendide!
E che bella l’idea della pioggia di ciliegi!
L’ultima foto rappresenta il luogo perfetto dove vorrei trascorrere tutte le più belle giornate di sole *__*
Mi hai appena resa inspiegabilmente felice, solo a leggere questo splendido post.
I giorni dovrebbero essere così, pieni e dai colori brillanti come le tue foto.
Grazie, come sempre (era un po’ che non commentavo più, ma leggo sempre ^^)
Irene
Dopo aver letto questo post mi sento più felice…:-) Qui piove!
le tue foto sono meravigliose! cosa non darei per essere lì e osservare quello che vedi te… sono immagini davvero emozionanti.
Meraviglioso post, beata te che puoi assaporare tutto ciò… con tutti i sensi, visivo olfattivo, tattile… assaporando gustosi snack e bevande… come non invidiarti? E si, come si fa a non essere felici al tuo posto?
se non ho capito male il tuo nome è laura, grazie per il tempo che dedichi a tutti noi. è sempre un piacere leggere le tue parole. ancora grazie.
ragazzi che belezza!! con le tue parole sei riuscita a rendere ancora più magico il Giappone e nello stesso tempo sei riuscita a farmi provare ancora più invidia di quanta già non ne provi.. sei davvero incredibile!!
Che bello, Laura, mi hai trasmesso la tua contentezza e il tuo “sentire intensamente” ciò che hai vissuto in quei precisi momenti! Quasi sentivo la morbidezza dei petali tra le dita… e anche il pelo soffice della Gigia-Ligia! Arigatou!
Patri
Grazie. Per quel che scrivi e per le foto bellissime che posti. Un abbraccio.
Ma che bello il tuo anello e che mani curate che hai! Pure io sono curiosa di sapere se dedichi tante attenzioni al trucco cosi’ come le ragazze giapponesi 🙂
Mi sto preparando ad un viaggio intorno al mondo e fra le mete c’e’ pure il giappone che ho gia’ visitato per 3 settimane nel 2010 ma questa volta voglio starci almeno per 3 mesi.
Mi piacciono le cose belle e le cose curate. E mi piace essere altrettanto curata sia fisicamente che interiormente. Mi trucco con le dita ma con piacere e le unghie crescono da se’. Pulizia e moda personale che non violenti il portafogli ma che mi faccia sentire bene~♥
Mi sono commossa, Laura! A solo 6 giorni dalla partenza per la Corea, il Giappone, la mia Tokyo, mi mancano tantissimo! Mi chiedo come farò ad aspettare uno o due anni prima di ritornarci..! Beh, sicuramente continuerò a leggerti! 🙂
Un bacio da “Il cibo delle Coccole”
Vero Benedetta? Quando si ama “qualcuno” si fa difficolta’ a stargli lontano. E Tokyo e’ cosi’. Conquista!
Goditi la Corea. Io ne serbo un ricordo stupendo per quel poco che l’ho potuta vedere. Un bacio!
Con profonda riservatezza accalorata da un dolore leggero, tuttavia ancora caldo e aperto alle incursioni del ricordo, mi sono innamorata del tuo Giappone.
Sconosciuti entrambi, la terapia del leggervi in immagini e parole mi sostiene e conforta; la bellezza accogliente e silenziosa del tuo mondo si presta ad un rispettoso attraversamento, in punta di piedi, per guardare e conoscere. Per guardarsi.
Perché gli squarci di vita restituiscono vita e dai semi di emozioni germogliano emozioni. Salgo sulla tua bicicletta e percorro quel viale alberato, magico, irreale, e volo veloce nel passato, alle mie notti studiose affamate di riscatto, alla pienezza dei giorni aggrediti dalla speranza. Al boato della vittoria, custodito nella voce del mio eroe. Il mio Professore, come anche tu lo chiami. Alle sue lezioni interminabili e commoventi, da strappare le lacrime agli occhi e la quiete all’anima.
Grazie. Perché le tue parole sono frammenti del mio specchio. Poiché da quella bici, io sono caduta giù quando mi hanno strattonata con violenza, accerchiato motociclisti briganti, insultato pirati della strada feroci, colpendomi alle gambe ripetutamente. Grazie, perché sebbene claudicante, lesa e spaventata, riproverò i pedali, aggiusterò la catena, rigonfierò le ruote e costeggerò quel sogno di una vita, chiamato Dottorato. Non un titolo, non un nome, non un vanto. Un viatico, un volano, un gradino per continuare a possedere me stessa e il mio agrodolce e tirannico desiderio di sapere, di riempirmi di nuovo senza mai saziarmi, senza mai soddisfarmi nell’interrogarmi, nell’ispezionare ogni riga d’una pagina, ogni angolo d’idea.
Complimenti, e auguri sinceri di cuore.
Avevo smarrito questo tuo splendido commento. A te, davvero, complimenti. Per le parole e per lo spirito che tieni.
Grazie per renderci partecipi di questa meravigliosa parte del mondo..
Foto incantevoli, emozioni da toccare..
Grazie!
Già, come non si fa ad essere felici?
Ormai credo tu abbia compreso quanto sia grande il mio desiderio di visitare il Giappone. Ho una voglia pazzesca di quella primavera lì. Oggi, però, mi sono svegliata, ho aperto le finestre e sono uscita fuori al balcone, un balcone tutto mio al quale si può accedere soltanto dalla mia stanza. Sono uscita e ho respirato a pieni polmoni. Mi sono vestita in fretta, con la voglia di sentire il profumo dell’aria perchè è il periodo che preferisco ma non ho sentito nulla. Sono andata via un pò delusa. Un piccolo giro per alcuni servizi e sono rientrata, ero lì lì per infilare la chiave nella serratura del portone ed eccolo, il profumo che cercavo. Il profumo caldo e intenso della primavera, ho chiuso gli occhi e ho respirato, respirato. Mi si è calmato il cuore e ad occhi chiusi ho pensato: questa sensazione, questo calore che ti abbraccia, la natura che esplode e questo profumo. Ognuna di queste cose fa venire voglia di vivere!
Hai ragione: come non si fa ad essere felici?
Carolina
Hai una vita poetica. Merito del tuo sentire.
Chissà se lo stesso valga anche per i petali rosa…di sicuro, le tue parole profumano sempre di buono, di positivo. La lettura di questi scritti è energia rinnovabile, come il concetto di ” Axè ” per il popolo brasiliano. Ritrovo la delicatezza e profonda eleganza dei modi, del tuo porti con infinita classe e disponibilità! Subarashii desu, Giappone Mon Amour
Racconti di giornate semplici, di pensieri quotidiani e di momenti comuni (ma lo fai decisamente con arte) e mi fai capire quanto sia inutile il piagnisteo.
Dopo che leggo qualcosa di tuo sul tablet (sono sempre in giro) e sollevo lo sguardo vedo un Tempio vicino casa, lo avrò visto mille e mille volte, ma capisco ancora di più quanto sia bello.
Non perché lo è (anche se oggettivamente lo è), non perché è lì… ma semplicemente perché ora è parte della mia vita qui.
Mi hai davvero ricordato che la felicità è godere delle cose, tutte, quotidiane.