Di sfuggita dalla Yamanote in corsa
Il 24 dicembre. Vicino a Takadanobaba. Un paesaggio che durante la settimana mi è spesso capitato di vedere di sfuggita dal treno mentre passavo da una stazione all’altra. Dal lavoro al riposo. O dal lavoro a dell’altro lavoro.
Dal finestrino ogni volta mi dicevo quanto mi sarebbe piaciuto scattare una foto a quel paesaggio “fluviale” di acqua, ponti e alberi a picco. Il fiume Kanda. E quel blu che luccicava un istante prima che il treno – la linea Yamanote – portasse oltre il mio sguardo.
Poi il 24 dicembre, sempre dal treno in corsa, l’ho mostrato a Ryosuke che era venuto a prendermi al lavoro. Un secondo ed il paesaggio è sfuggito via, come al solito.
“Quanto mi piacerebbe vederlo da vicino.”
“E allora perche’ non scendiamo?” mi ha detto.
“Certo! Scendiamo!” ho risposto.
Ed è così che ho esaudito un piccolo desiderio che nutrivo da tempo. E non vi sarà più rimpianto nel guardare quel paesaggio dal treno uscendo dal lavoro.
Rompere le abitudini fa infinitamente bene ai ricordi.
Credo anch’io che ne valesse la pena. E’ molto bello persino solo a guardarlo in foto. E mi piace molto la frase che hai scritto in fondo al post:
“Rompere le abitudini fa infinitamente bene ai ricordi.”
Grazie, ne farò tesoro 🙂
Ciao,
Lara
ma che macchina fotografica usi? ti escono delle foto stupende^^ ahh complimenti anche x la foto del profilo finalmente ti si vede in viso..è sei bellissima^_^ baci baci^^ e ancora buone feste
non vorrei ricordare male… ma credo di averlo fotografato anche io quel passaggio d’acqua al passaggio della Yamanote…uhm…devo controllare nell’archivio delle foto, ma non mi è nuovo, visivamente…
bacioni!!!!!!:)
è bello avere un compagno che dice la cosa giusta al momento giusto…solo per renderti felice 🙂