La cura del cuore richiede segreti
心 ‘kokoro’ è il cuore e in giapponese la cura del cuore richiede segreti.
Un’espressione che spiega bene l’importanza della manutenzione di #kokoro e di quanto il segreto sia importante è “yutori ga aru”
ゆ と り が あ る dove “yutori” è lo spazio, il tempo, la libertà e l’agio nella gestione di entrambi e “ga aru” significa avere, esserci, possedere.
“Yutori ga aru” spiega bene il senso di tranquillità che proviene dal non essere stretti né di spazio né di tempo, potendo decidere la modalità di gestione di ogni cosa.
Questo concetto ha molti punti di contatto con la necessità di serbare informazioni di cui non si mettono altri a parte.
“Yutori ga aru” è allora stare larghi nel sentire, lasciarsi da parte piccoli ritagli di tempo, scampoli di spazio da sfruttare quando la vita ci stanca. Significa, per esempio, lasciare in frigo, avvolta nella pellicola, l’ultima fetta di torta, in archivio l’episodio di una serie tv che ci rigenera il venerdì sera, un’ora segreta della mattina – mentre magari il neonato ci dorme accanto – in cui leggere il capitolo di un libro amato, avere un’ora per andare in un caffè a rilassarci.
da Laura Imai Messina. “WA, la via giapponese all’armonia” (Vallardi , 2018)
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*bellissimo scatto di Hachiya_san a 藝妓街 祇園四条
Ciò che non si dona, si perde
Il bello nel brutto
E’ un gioco imbattibile.
Quello di seguire la realtà, vedere cosa succede quando accade qualcosa di storto. Un piccolo incidente che scombina tutto.
In casa non trovo mai niente, impiego ogni volta buoni dieci minuti (nei casi più lieti) per recuperare il necessario e uscire. Talvolta persino rinuncio. E poi inciampo, rompo piatti per sbaglio, corro verso appuntamenti nel futuro di una settimana successiva o (per fortuna più di rado) precedente.
Eppure ogni volta che accade, aspetto. Aspetto a disperarmi perchè faccio il gioco del vedere cosa accade di inaspettatamente bello grazie a quello scardinamento dell’abitudine (tanto ossessiva in me).
Una volta un treno fermatosi per un semaforo guasto mi fece notare orme di gatto sulla facciata. Caduto un piatto, raccogliendo i pezzi, scoprii un cucchiaio amato sotto il frigorifero. In cerca di un vocabolario inghiottito dalla libreria ritrovai un lbro che avevo cercato disperatamente per giorni. Volato via un biglietto per strada, mi imbattei in questo bellissimo distributore automatico.
E così anche oggi che ho rovesciato il latte. Non ci ho pianto su. Ma ho finito la carta, sono andata a comprare la carta, e ho incontrato per caso per strada una persona che non vedevo da settimane. E sono stata felice di salutarla.
Il bello nel brutto. A guardarla bene, la vita va sempre così.