Dell’oro
A tratti la vita sembra accelerare. E’ come la scrittura. Basta mettere tutto al presente che i personaggi iniziano a trottare. Poi si aggiungono i verbi e si sfoltiscono aggettivi ed ecco che il ritmo si fa vertiginoso.
A Takadanobaba, ieri. Il murales dedicato ad Astro Boy di Osamu Tezuka (ne parlero’) |
L’università è ripresa a pieno ritmo. La terza lezione (e in un caso la prima) è finita. Inizio a ricordare i nomi e a distinguere le facce. Superano le duecento. Ci vuole ancora un po’ di tempo.
Poi c’è il romanzo e ci sono i racconti. Il tempo con Ryosuke, sempre troppo poco, e con la Gigia. Mangiare, dormire, sistemare, cucinare. Si snocciolano giorni come fossero perline. Di quelle che dal filo scappano furiose sul pavimento, sotto al divano, sotto alle librerie. E non si recuperano più.
Da ieri è iniziata la Golden Week** (ゴールデンウィーク) detta anche Ōgon shūkan (黄金週間)、o Ōgata renkyū (大型連休). E abbreviata spesso in GW.
E’ l’oro che si ama, il gold, perchè è prezioso, perchè è tempo da consumare in libertà. Si tratta di un periodo che cade tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio in cui sono concentrati molti giorni di festa nazionale.
Ancora Takadanobaba. Vivace e colorata. |
Ieri, 29 aprile, è stato lo Shōwa Day (昭和の日). Questo giorno ha cambiato nome nel 2006.
Per via degli accadimenti recenti il calendario accademico è un pochino mutato e ieri sono comunque andata a lavorare. Ma è stato assai piacevole. I treni erano quasi vuoti e non è stato necessario tornare fino al capolinea nella direzione opposta per poter trovare un posto a sedere. In verità non odio la folla come capita spesso a chi vive a Tokyo, ma la liquidità dei movimenti che ti permette solo l’essere relativamente sola in uno spazio è meravigliosa.
Ho potuto aprire il pc sulle ginocchia allungando un po’ le gambe ed ho scritto serena.
C’era più giorno sul treno. Più luce. Perchè nessun passeggero era in piedi, accalcato davanti alle uscite o davanti alla fila dei posti a sedere. Nessuna ombra tra me e il paesaggio fuori dalla Linea Tozai.
Un occhio al romanzo e uno ai quartieri che scivolavano fuori dalle vetrate. E, come sempre, ho trovato Tokyo stupenda.
Nel cortile di una scuola vicino a casa, tornando in bicicletta. I “koi-nobori” appesi qui e la’ per il Giappone in occasione della Festa dei Bambini (5 maggio) |
**I giorni di vacanza in Giappone non sono rari ma molto raramente sono consecutivi e, soprattutto, non riescono a riequilibrare il carico di lavoro che caratterizza la maggior parte dei mestieri, a partire da salaryman e OL (office lady), colmi di straordinari fino a scoppiare.
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